La calvizie comune o alopecia androgenetica è l’eccessiva caduta dei capelli. E’ la più frequente malattia dei capelli, è presente in oltre la metà della popolazione maschile e anche le donne sono colpite in una percentuale significativa.
La denominazione scientifica della calvizie comune è “alopecia androgenetica”, in quanto gli ormoni androgeni ne sono la causa principale, anche se altri fattori la possono influenzare.
La calvizie colpisce selettivamente i capelli della fronte, delle tempie e della sommità, ma non quelli della nuca, perchè in quest’ultima zona i follicoli (cioè le radici dei capelli) non sono sensibili all’azione degli ormoni androgeni.
Occorre agire su più fronti, per esempio con terapie mediche che rendono più “sano” il cuoio capelluto o migliorando lo stile di vita.
Non sempre tutto ciò è sufficiente ad arrestare la caduta dei capelli, per cui si deve ricorrere ad una terapia chirurgica per “rimpiazzare” i capelli andati perduti.
Le modalità di rimpiazzo dei capelli sono varie, anche a seconda delle epoche e delle “mode”.
La tecnica chirurgica ora più utilizzata perchè, oltre ad essere più sicura, fornisce un risultato estetico di grande naturalezza è il microautotrapianto di capelli.
Si tratta di una particolare tecnica che consiste nel trasferimento di piccole aree di cuoio capelluto contenenti da uno a tre follicoli piliferi da un’area donatrice, solitamente la nuca, perchè risparmiata dall’alopecia, ad un’area calva o diradata. I follicoli trapiantati nella nuova sede si comporteranno come avrebbero fatto nella zona di origine, dando vita ad una normale crescita di capelli.
L’intervento si effettua in anestesia locale in regime ambulatoriale.
Si preleva una striscia di cuoio capelluto generalmente dalla nuca e la si divide in tanti piccoli segmenti (innesti) contenenti 1-2 o 3 capelli, che verranno inseriti in piccoli alloggiamenti effettuati in precedenza nelle aree da trattare. Gli innesti verranno impiantati secondo un’angolazione naturale e ponendo quelli contenenti un capello più anteriormente, in modo da ricreare la linea dell’attaccatura, e quelli da 2 o 3 capelli posteriormente ai primi, per dare maggior volume alla capigliatura. Tutto viene eseguito con strumentazione microchirurgica specifica.
In questo modo si può ridisegnare la linea dell’attaccatura o rinfoltire zone diradate, ricreando esattamente ciò che accade in natura.
Al termine dell’intervento non occorre medicazione. Non ci sarà dolore, al massimo un pò di fastidio, comunque ben tollerabile e controllabile con un antidolorifico. Le crosticine comparse nelle prime ore dopo l’intervento cadranno in una ventina di giorni mano mano che si laveranno i capelli.
La sutura potrà essere rimossa dopo 10-12 giorni.
Le due settimane successive all’intervento saranno volte a non disturbare in alcun modo l’attecchimento degli innesti. In questo periodo i capelli potranno essere lavati delicatamente ogni 3 giorni non frizionando l’area trapiantata. E’ bene anche evitare l’uso del pettine, di cappelli o del casco del motorino, proprio per non urtare in alcun modo gli innesti che stanno attecchendo. Per lo stesso motivo è sconsigliata la pratica di tutti gli sport per 15 giorni e per un mese di quelli con la palla o degli sport da contatto (pugilato, arti marziali, ecc.)
Gli innesti attecchiscono nel giro di 10-15 giorni, ciò significa che le radici dei capelli trapiantati verranno a far parte definitivamente della zona ricevente in cui sono stati alloggiati e potranno far nascere un capello normale con un ciclo di vita identico a quello di un capello mai trapiantato.
I corti fusti dei capelli innestati cadono nel giro di 3 mesi e gradualmente lasciano il posto ai capelli definitivi.
Non si può verificare il processo di “rigetto” del trapianto, perché i capelli trapiantati provengono dalla stessa persona e non da altre.