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Mastopessi

(CORREZIONE DEI SENI PTOSICI O  PENDULI)

Di cosa si tratta

La pelle del seno ed i suoi legamenti di supporto vengono stirati durante la gravidanza o durante fluttuazioni del peso corporeo e ciò può provocare un abbassamento del seno e del livello dei capezzoli. Tale quadro clinico è detto “ptosi mammaria”. Questo processo si verifica, inoltre, anche se in misura minore, con il progredire dell’età.

Come si fa

La correzione può essere eseguita in due maniere a seconda anche del grado di riduzione di volume della ghiandola mammaria, che è spesso associata all’abbassamento della stessa.
In caso di lieve abbassamento del seno, con o senza riduzione di volume, si esegue un intervento di mastoplastica additiva con inserimento di protesi. Se, invece, l’abbassamento è di medio o alto grado l’inserimento di una protesi mammaria non è più sufficiente, perchè la cute è in eccesso, per cui lo si deve associare o sostituire con una tecnica che implica l’impiego di opportune incisioni cutanee per riposizionare il seno (e di conseguenza i capezzoli) in posizione più alta con eliminazione e rimodellamento della pelle eccedente.
L’intervento viene eseguito in anestesia generale con una notte di ricovero o in anestesia locale con sedazione in regime di Day Hospital.
Nel caso del solo inserimento delle protesi mammarie, viene effettuata un’incisione a livello dell’ascella oppure sulla parte inferiore dell’areola oppure lungo il solco sottomammario per permettere il posizionamento della protesi al di sotto della ghiandola.
Nel secondo caso, invece, la protesi, se utilizzata, viene inserita attraverso le incisioni che vengono eseguite per il rimodellamento di tutto il seno. Residuano una cicatrice intorno all’areola, una verticale tra l’areola ed il solco sottomammario e, a volte, una orizzontale breve lungo il solco.

Il periodo post-operatorio

Al momento della dimissione si indosserà un reggiseno appropriato che dovrà essere portare per circa un mese e durante i primi 15 giorni anche la notte. I punti di sutura verranno rimossi dopo circa 15 giorni.
Nei giorni immediatamente successivi all’intervento potrà comparire qualche livido.
Movimenti limitati delle braccia ed esercizi fisici sono permessi, purché eseguiti con moderazione, durante le prime 4-5 settimane, dopodiché si può tornare gradualmente ad una normale attività. Dopo circa 2 settimane è possibile riprendere la guida dell’automobile per viaggi non lunghi. Sono vietati per un mese i movimenti e gli esercizi che richiedono un coinvolgimento della regione pettorale (circonduzione delle braccia, portare pesi ecc.).
Le cicatrici saranno nei primi mesi arrossate, dure, lievemente rilevate, ma, dopo 6-12 mesi, gradualmente, si schiariranno e si appiattiranno. Nei primi 6 mesi le cicatrici non si devono esporre al sole.

Quali rischi?

Complicanze, in verità pochissimo frequenti, ma possibili, sono quelle comuni ad ogni intervento chirurgico, quali la formazione di una raccolta di siero (sieroma) o di sangue (ematoma), l’infezione, inoltre si può avere la diminuzione o l’incremento della sensibilità tattile del capezzolo e/o della cute circostante, la formazione di cicatrici ipertrofiche o di cheloidi e, nel caso di inserimento di protesi mammaria, la migrazione, cioè lo spostamento, della protesi e la cosiddetta “contrattura capsulare“ cioè la visibilità della forma della protesi ed il suo indurimento al tatto accompagnata da sensazioni variabili dal leggero fastidio alla dolenzia.
Le ultime quattro possibili complicanze (diminuzione della sensibilità, formazione di cicatrici ipertrofiche o cheloidi, migrazione della protesi, contrattura capsulare) non sono prevedibili prima dell’intervento, perché si tratta di reazioni soggettive dell’organismo allo stress chirurgico e ad un corpo estraneo quale è la protesi di silicone, che, peraltro, è un materiale inerte ed estesamente utilizzato da molti anni in varie branche della chirurgia. In particolare, l’imprevedibilità e la bizzarria del fenomeno della “contrattura capsulare” sono sottolineate dal fatto che la sua epoca di comparsa può essere evidenziata entro poche settimane come dopo alcuni anni e può colpire prevalentemente od esclusivamente una sola mammella.

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Dott.ssa Arianna Tinti

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Dott. ssa Arianna Tinti M.D. è uno specialista nell'intervento di Mastoplastica additiva sul portale Estheticon.it

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